1. Caratteristiche
Il barattolino contiene 10 g di inchiostro; questo è fatto
con gomma arabica e nerofumo, ottenuto dalla combustione di
resina di conifere e specialmente di cipresso. è allo stato so-
lido, in piccoli pezzi, che dovranno essere stemperati con po-
ca acqua o aceto. La ricetta di riferimento è quella di Diosco-
ride: vedi «Inchiostri e strumenti scrittorî», cap. 1. Tale in-
chiostro è il più adatto per iscrivere su papiro, ed anche è va-
lido per la scrittura su pergamena (storicamente attestata) e
su carta.
2. Istruzioni per l’uso
Mettere un poco di inchiostro solido in un opportuno con-
tenitore, che avrà la funzione di un calamaio, ed aggiungere
pochissima acqua o aceto; stemperare con un pennellino ed
osservare la viscosità; se il liquido ottenuto apparirà troppo
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viscoso, si dovrà aggiungere altra acqua o aceto, sempre in
esigua quantità. Ogni volta che si aggiunge il liquido diluente,
si deve provare l’inchiostro con lo strumento scrittorio scel-
to: calamo, penna di volatile o pennino metallico, finché non
si giudicherà che la diluizione sia giusta. Ma se il liquido di-
luente è stato aggiunto in eccesso, ovvero l’inchiostro appare
poco viscoso, oppure si rileva una bassa intensità di colore ed
una formazione di grumi durante la prova di scrittura, si dovrà
aggiungere altro inchiostro solido per aumentare la viscosità;
oppure, specialmente se la diluizione risulta esagerata, lascia-
re il contenitore in un luogo caldo, o al sole, ed aspettare che
evaporerà l’acqua eccedente.
Chiudere bene il calamaio se l’inchiostro non si deve usa-
re, e quando si vuole di nuovo scrivere, omogeneizzare prima
il liquido con il pennellino.
Nota: questo inchiostro dovrebbe risultare più viscoso di
quanto non lo siano i comuni inchiostri attuali. Vedi anche al-
tre descrizioni orientative in «Inchiostri e strumenti scritto-
rî», cap. 1.
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